È il TI AMO più rotondo. È l’io ti ascolto, io ti tengo, io ti lascio libera di essere, io ti aspetto, io ti stimo, io sento il tuo bisogno, io vedo la tua diversità, io ti sopporto, io ti supporto, io ti rispetto, io farò il possibile per non tradire la tua fiducia.
<p class="p2"><span class="s2">“Tu mi piovi - Io ti cielo”</span></p> <p class="p2"><span class="s2">Poesia che FRIDA KAHLO dedicò al suo grande amore Diego Rivera con slancio senza limiti.</span></p> <p class="p2"><span class="s2">Un sentimento tanto forte da aver bisogno di inventare un nuovo verbo per descriverlo. </span></p>
Osservare con la pancia e ascoltare con il cuore non è una scelta, piuttosto un “super potere” che rimescola il mondo creando realtà alternative al racconto comune. A volte porta la tempesta in giornate che sono serene solo apparentemente. Imparare a navigare in questi “mari mossi” è una scelta.
Alcune amicizie cominciano piano come un alba Altre esplodono forti come un petardo Non importa quanti siano i tuoi anni o i suoi Nemmeno i punti di contatto tra le vostre esistenze contano Ci sono persone dove è possibile accomodarsi senza temere che scompaia il pavimento persone che non si venderanno le tue debolezze, scrigni saldati meglio di un sottomarino Ci sono amiche che rimangono in silenzio Aspettano tu finisca di sbrodolarti addosso tutte le emozioni che macchiano, anzi quelle che corrodono, quindi risolute diranno: Vieni, ti porto via. Il concetto di amica è democratico e transitivo Tutte possiamo essere quell’amica Ci muoviamo in branco Non mandiamo vocali, inviamo dei podcast Facciamo testuggine intorno alla più provata Ci trasformiamo in voce quando una di noi perde le parole Alziamo il bicchiere per brindare a tutto il brindabile Amiche, patrimonio dell’umanità.
Disegnare traduce le immagini reali o irreali, spacchetta lo sguardo interiore per vedere che cosa c'è dentro per portarlo fuori. Mentre lo fai sei sola con il tuo pensiero che spinge la mano destra e la sinistra, come quando ti prendi un momento per capire un evento. In quel momento sei in ascolto.
QUA SI VA A SENTIMENTO Sai che puoi affrontare le cose razionalmente Sai che potresti scegliere uno dei tanti protocolli “di fare tutto a modino”, ma è più forte di te: hai una vocina (di solito seduta nel cuore) che si alza e ti ricorda che QUA SI VA A SENTIMENTO ❤️ Vai!
<p class="p2"><span class="s2">Il desiderio è sintomo collaterale della vita.</span></p> <p class="p2"><span class="s2">La vita produce desideri.</span></p> <p class="p2"><span class="s2">Per continuare a desiderare ci vuole un cuore muscoloso </span><span class="s3">❤️.</span></p>
Ma quale libertà? La libertà di essere diversa, di sentire il mondo a modo tuo senza paura di deludere qualcuno o più di uno. La libertà di immaginarti al ritmo dei tuoi desideri. La libertà di essere abbastanza libera da poter permettere anche alle persone che ami di esserlo, così potranno avvicinarsi senza temere il tuo giudizio. La libertà non è mai una strada a senso unico.
In principio erano le emozioni, poi tutto il resto. Colori compresi.
Tutte ci sentiamo diverse ma siamo tutte in parte uguali. Certo, c’è quella faccenda della ricombinazione genetica legata alla conservazione della specie…ma se stai a vedere tutto non è più finita. Per molti aspetti rimaniamo contenitori di emozioni sovrapponibili a quelle che altre prima di noi hanno vissuto. Cambia il libro di partenza che siamo, i colori possono essere più o meno carichi, ma ci sono immagini del cuore che tendono a ripetersi. L’unica cosa che ci rassicurerà è il potersi riconoscere nelle loro storie. Sapere che sotto l’effetto di alcuni eventi altre simili a me sono rimaste in piedi superando l’inverno per rifiorire la primavera successiva coccola le paure e le calma. Quello che rifiorirà sarà il tuo giardino perfetto nella sua imperfezione.
Spesso poco in linea con gli standard che raccontano emozioni, hai bisogno di trovare una via tutta tua per poi dividerla e scambiarla con altre. Non semplifichi le complessità che ti compongono e non ti piacciono i protocolli. Rimani in contatto con il resto del globo perché conosci l'importanza e la meraviglia dell'essere connessi.
Capitata di pronunciare o pronunciarsi questa frasucola: “sì ma poi passa”. Tradotto significa: sì lo so, ora stai malissimo, rimango qui mentre percorri i passi necessari per attraversare quest’onda che sembra portarti via, poi insieme raggiungeremo l’altro lato, dove il dolore sarà meno gonfio. Una volta passato probabilmente non sarai la stessa persona, e nemmeno la versione migliore di te, piuttosto sarai la versione di te che ha attraversato l’onda, quella che è rimasta in piedi…la tua carriera da surfista può iniziare.
Servirebbe una Maria Lai in ogni quartiere. Non essendo allineata alle richieste dei protocolli dell'istruzione, ha dedicato la propria vita alla ricerca del suo modo. Lo ha trovato e sussurrato a chi poteva ascoltarla.
È una formula magica di Roberto Assagioli padre della psicosintesi Italiana. Sosteneva quanto fosse fondamentale coltivare se stessi fino a che c’è vita, senza limiti di età. Collaborare con l’inevitabile è pratica attiva, un gesto d’apertura e accoglienza nei confronti di se e della vita per come si manifesta.
<p class="p2"><span class="s2">Crescere è inevitabilmente deludere qualcuno e le sue aspettative su di te.</span></p> <p class="p2"><span class="s2">Crescere è accettarlo senza lasciare in gabbia ciò che senti di essere.</span></p>
EQUILIBRIO … sì, due minuti e arrivo ;)
Failte (Irlanda): “Gioia, Felicità. Parola usata anche come benvenuto nel momento dell’incontro".
Irusu (Giappone): ”Fingere di non essere a casa quando qualcuno bussa alla porta“.
Hai presente quelle parole definitive che nascondono un augurio? Una speranza? È chiaro che avere paura sia propedeutico al mantenimento della specie, però pronunciata così lascia spazio solo alla paura buona, quella che ti lancia..tipo “Silenzio Bruno!”, hai presente? Mai paura 🙂
Sei un essere umano improvvisato? Avresti voluto far parte di un racconto più lineare, di una fiaba conosciuta che ti permettesse di vedere almeno l’ombra di quello che sarebbe venuto ma niente? Hai dovuto organizzarti con piani A B C D E …ecc e finito l’alfabeto europeo hai iniziato con il Morse, in alcuni casi hai addirittura pescato anche da quello Mandaloriano. Tutto bene. Sei una di noi.
Piccola frase in dialetto di Okinawa. "Tu comportati come si deve le cose andranno come devono andare”. Questo “come si deve” è la chiave. Chi decide il come si deve? Tu. Un “come si deve” secondo te.
Nintai (Giappone): “la Pazienza intesa come tenacia. Un’insistenza silenziosa, mai gridata, che ha come scopo quello di costruire “.
OCCUPARSI / PREOCCUPARSI: Queste parole si tengono per mano, ma la vera differenza tra loro la fai tu quando decidi di prenderti cura, volgere lo sguardo, metterti a disposizione di qualcosa. Nella “CURA” Battiato si promette di occuparsi della sua anima/amata, non di preoccuparsi per lei. Sono fasi che viaggiano insieme, ma solo una delle due ti trasporterà oltre :)
<p class="p2"><span class="s2">Le parole sono l’unità che compone l’insieme: possono costruire e distruggere, curare e ammalare, creare dubbi e scioglierli.</span></p> <p class="p2"><span class="s2">Ma più di tutto ci permettono di dare un nome al mondo rendendolo un luogo conosciuto e nostro.</span></p>
<p class="p2"><span class="s2">Credo che “Le piccole cose” siano l’unità di misura di grandi cose e che la “normalità” sia la media emotiva tra loro, tra momenti d’orgoglio per il genere umano e di domande disattese.</span></p> <p class="p2"><span class="s2">Ogni tuo passo sarà una piccola cosa (che è l’unità di misura delle grandi cose), scegli la sua direzione con amore </span><span class="s3">❤️.</span></p>
Respiro: ripartire dalle basi.
Questa è per tutte le Gazpache portatrici sane di cazzimma. Non una ribellione tipica di chi cerca un nemico per sentirsi vivo. Ribelle quando, con i tuoi movimenti pieni di energia, cerchi di ridisegnare una realtà stantia progettata stretta per quello che senti. La forza creatrice che sposta il limite un pò più in là allargando la tua zona di comfort per allargarla al punto da poterci organizzare un aperitivo con le amiche.
MAI PERDERE LA SPERANZA: almeno non tutti nello stesso momento! Organizziamoci, se ne hai bisogno il primo turno lo farò io :)
Lanciamo emozioni che fanno il giro del nostro mondo raccogliendone altre lasciate da chi vive intorno a te. Possono tornare aumentate all’ennesima potenza o mangiate da chi non ha saputo aggiungere. Sta a noi decidere che cosa lanciare e dove.
No dai, basta. Basta. Dai. No, davvero..basta.
Sarebbe bello se ognuno con il proprio lavoro facesse parte di una grande macchina creativa. La creatività va oltre ad un foglio e una scatola di pastelli, è la spinta a costruire qualcosa che prima non esisteva partendo dagli strumenti fisici o mentali a disposizione. L’utopia che vedi qui immagina un mondo come un mosaico, composto da tanti pezzi diversi destinati ad un’unica enorme opera d’arte. La nostra vita.
Parola giapponese che esprime un concetto quasi inafferrabile: “Il piccolo particolare di bellezza che restituisce il senso dell’esistenza intera”. Il piccolo nel grande. L’invisibile nel visibile. Quell’attimo speciale che rende la penombra un momento magico e non l’assenza di luce.
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