”…Al mucchio di sostantivi e aggettivi comuni, Mio aggiungeva strani vocaboli. Insoddisfatta dell’effetto di un “di più “ o un “di meno”, di un “chiaro” o di uno “scuro”, Sommava espressioni che per gli altri non significavano nulla: un verde giovane, un azzurro vecchio sei anni, un giallo che fa il girotondo, il blu del cielo delle sette di sera. Erano parole che andavano crescendo con lei, e che gli adulti attribuivano a quel disordine allegro di chi sta imparando una lingua diversa…”
Le vite nascoste dei colori
Laura Imai Messina
Se stai leggendo queste parole le possibilità sono due:
– sei “una ricercatrice Gazpacha” ( c/o l’Università della Vita) – sei divorata dall’indecisione (in questo caso la regola d’oro è scegliere la prima immagine che ti ha emozionata)
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