C’era una volta un enorme prato pieno zeppo di papaveri rossi.
Come tutti gli altri fiori, ogni anno essi creavano dei semi che, accompagnati a manina dal vento, si staccavano dalla mamma papavero andando a posarsi nel terreno.
Il vento, per tenerli al caldo, li copriva con una coperta di terra, e grazie anche all’aiuto della pioggia questi semi con il tempo crescevano, formando delle radici, un gambo e dei dolci petali, fino a diventare grandi quanto i loro genitori papaveri.
Una sera però nacque un seme diverso. Esso infatti non voleva diventare uguale a tutti gli altri, bensì voleva diventare una vera e propria bambina.
Così durante la notte si staccò dalla mamma , cadde per terra ed iniziò ad assorbire l’energia emanata dalla luna piena che c’era quella notte, diventando così una vera e propria bimba, anche se in miniatura.
Da quel giorno la bambina capì che tutto era possibile, e diventò fedele alla sua amica luna, che l’aveva aiutata nel suo sogno. Spesso si stendeva tra i familiari fiori a guardarla, sempre più sbalordita dal potere che essa emanava con una semplice luce delicata.
Se stai leggendo queste parole le possibilità sono due:
– sei “una ricercatrice Gazpacha” ( c/o l’Università della Vita) – sei divorata dall’indecisione (in questo caso la regola d’oro è scegliere la prima immagine che ti ha emozionata)